CITTA’ DEL MESSICO FORME SPERIMENTALI PER L’ABITARE COLLETTIVO
I 112 appartamenti organizzati sui 15 piani del nuovo edificio Pedre vogliono rappresentare una nuova idea di comunità urbana. Il progetto è stato sviluppato dallo studio statunitense JSA in collaborazione con MTA+V su un lotto lambito da due importanti arterie di collegamento. Più che la continuità morfologica o formale, questa architettura cerca pertanto relazioni alternative con il luogo e con la cultura di progetto locale. Da un lato, il rigetto di rigidità geometriche allude alla topografia locale e ai profili montuosi modellati dalle eruzioni vulcaniche. Dall’altro, la sinuosità dell’involucro costituisce un richiamo ad alcuni elementi dell’opera di Alvar Aalto e Oscar Niemeyer.
L’atrio circolare a tutta altezza al centro dell’edificio è lo spazio principale dove confluiscono corridoi distributivi e aree comuni, progettato per ospitare una teatrale sosta nel movimento da e verso le residenze. Le sue vertiginose proporzioni confluiscono prospetticamente verso il lucernario e verso la composizione di monoliti di pietra adagiati invece sul pavimento. Il tetto giardino in copertura è suddiviso attraverso aiuole in porzioni private e aree collettive, ombreggiate con alberi da frutto.
I tagli degli appartamenti variano dai 90 ai 300 metri quadrati, organizzati in 18 diverse tipologie che includono unità su un singolo piano, duplex e triplex. Nonostante la grande varietà, si può riconoscere l’intenzione di giocare drammaticamente tra la compressione degli spazi serventi e secondari e la repentina dilatazione degli spazi serviti, soprattutto i soggiorni e le camere da letto padronali. In molti punti, l’involucro si sdoppia, dando vita a uno spazio in-between tra le chiusure e le schermature. Queste estese gallerie ed ampie terrazze impreziosiscono l’articolazione degli ambienti interni ed esterni e le reciproche relazioni.
La sinergia con il suolo è gestita da una lobby a doppia altezza dove aiuole e specchi d’acqua si alternano a scale, pedane, e terrazze, determinando una varietà di possibili transizioni tra la città e la casa.
Fonte: Domusweb.it – Ph Credits: Rafael Gamo